Cinque idee; togli fascetta, manico porta seghetto, passacavo eccetera, sono utili davvero?
Guardando il video sono rimasto colpito dal contenuto davvero singolare. La prima idea proposta è realizzata con un lamierino di rivestimento di una batteria stilo. Questo viene ritagliato formando una punta piatta con la quale sbloccare le fascette a strappo già serrate. Sbloccare le fascette per il successivo riutilizzo è una pratica usata ad esempio quando non si ha a disposizione nell'immediato una nuova fascetta. Universalmente ricononosciuto è anche il modo per sbloccarle ed è sufficiente un giravite sottile e testa piatta o a taglio che dir si voglia.
La seconda idea, è la costruzione di un manico porta lama di sega. La lama in questione appartiene al seghetto alternativo con attacco a "C".
La barra filettata viene lavorata per creare l'innesto per la lama e poi inserita in un pezzo di legno cilindrico. Il dado a ridosso del legno ha due funzioni: una di controdado all'impanatura del manico e l'altra mantiene la lame dentro la scanalatura della barra filettata.
Ciò che assolutamente non funziona è l'altro dado che dovrebbe bloccare e sbloccare la lama. Infatti questo dado dovrebbe spingere e mantenere la lama incastata in direzione del manico, facendo forza sul fermo a "T" della lama. Ma come si vede nel video (minuto 1:43) l'elemento a "T" si trova a sinistra del dado e non può in nessun modo passare a destra perche la sua larghezza è maggiore del diametro del dado che viene peraltro girato dalla parte opposta.
I due fermo immagine che testimoniano la non funzionalità del sistema. A sinistra: l'incastro della lama non può entrare nel dado. A destra: il dado è misteriosamente oltre l'incastro della lama.
Il sistema non vincola in alcun modo la lama e ciò che viene mostrato subito dopo è realizzato in modo artificioso.
Le restanti cose che seguono nel video non oserei accostarle neppure lontanamente alla parola idea.
Considerando il numero di visualizzazioni del video, bisogna però apprezzare la capacità dell'autore nel suscitare interesse tra gli utenti.
Massimo Bernardini
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