Muffola stagna su giunzione elettrica
In questa guida descrivo la costruzione di una muffola o giunzione elettrica stagna. La particolarità del lavoro sta nell'utilizzo, per ciò che riguarda la tenuta stagna, del solo nastro autoagglomerante. Quindi non uso gel o resine, ma eseguo una lavorazione tradizionele a basso costo che se ben realizzata garantisce una tenuta stagna a vita.
La lavorazione del cavo elettrico.
Per la connessione di tre conduttori elettrici è sufficiente rimuovere 4 dita di guaina esterna su entrambe le teste dei cavi. Due dei tre conduttori sono tagliati e sguainati a scalare su un solo cavo, mentre sull'altro cavo sono sguainati e tagliati con l'avanzare della lavorazione. Quindi si esegue una giuntura per volta di tipo lineare intrecciata, per ottenere una zona di giunzione compatta.Una lavorazione particolare va eseguita sui cavi a sezione piatta con conduttore di terra separato, i tipici cavi utilizzati nelle pompe sommerse. Su questi cavi non è possibile eseguire direttamente la muffola con nastro autoagglomerante. In questi casi è necessario separare il conduttore di terra e carteggiare la guaina contenente i restanti conduttori appianando l'irregolarità del taglio fino ad ottenere una superficie regolare. Riguardo al conduttore di terra, se la pompa deve essere posata in un pozzo, non c'è necessità di riportare in superficie il filo di terra: la pompa tutta è già una palina di terra. Resta necessario eseguire una muffola cieca che impedisca all'acqua di insinuarsi nel conduttore. Al contrario se la pompa è posata in un serbatoio è necessario riportare il conduttore di terra in superficie, quindi si esegue anche li una muffola stagna separata, adottando anche in questo caso tutte le accortezze già descritte.
La saldatura dei conduttori.
Su questo tipo di giunzione elettrica è necessario realizzare la saldatura a stagno. Tra i principali motivi: se si avvolge il nastro isolante su una giuntura elettrica, la colla del nastro stesso tende a trasferirsi sulla trecciola del conduttore, creando problemi alla giunzione elettrica. I conduttori in determinate condizioni possono formare ossido superficiale, mettendo elettricamente in crisi la giunzione. La saldatura garantisce un ottima resistenza meccanica ad eventuali trazioni.La saldatura va eseguita con un saldatore a stagno con punta piatta, per garantire il massimo trasferimento di calore su una superficie importante come quella della giunzione. Bagnare con lo stagno la punta del saldatore, in questo modo aumenterà ancora la superficie di contatto tra punta e rame. Il calore traferitosi sul rame, fonde il filo di stagno di apporto ovunque questo verrà poggiato. La saldatura deve durare il minor tempo possibile. Isolare la parte saldata con nastro isolante o meglio con nastro autoagglomerante.
Creare la muffola stagna.
Come già accennato, questo sistema di muffola non utilizza alcun gel, resina o mastice ma, si basa su una tecnica datata e a basso costo che a mio parere resta ancora la più sicura e duratura.Una volta isolate le parti saldate, si provvede alla pulizia della parte del cavo interessato su cui eseguire la muffola. Una passata di nastro isolante per compattare i conduttori unipolari anche se questa fase può essere saltata. Si avvolge il nastro autoagglomerante sui conduttori, per poi salire per circa un cm sul bordo del cavo. Il nastro autoagglomerante deve essere stirato prima di essere avvolto. Le passate devono sovrapporsi l'una all'altra non più della metà della larghezza del nastro stesso. Senza interrompere il nastro autoagglomerante si eseguono almeno 4 o 5 passate, ognuna delle quali aumenterà lo spessore e la lunghezza della muffola.
Dopo aver terminato le passate con il nastro autoagglomerante, si avvolge nello stesso verso e con la stessa tecnica il nastro isolante. Questo ha lo scopo di compattare maggiormente l'autoagglomerante e di proteggerlo da eventuali sfregamenti.
Massimo Bernardini
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Giancarlo chiede:
Che differenza c'è tra il nastro autoagglomerante e il nastro isolante?
MaxGyver risponde:
Il nastro autoagglomerante è una striscia di gomma morbida e sottile. Tra le spire del rotolo (su una sola faccia del nastro) è presente una pellicola protettiva che ne impedisce l'adesione. Nel momento dell'utilizzo tale pellicola deve essere rimossa. Il nastro una volta tirato e sovrapposto a se stesso si agglomera formando un blocco unico impermeabile, rimovibile soltanto con un taglio longitudinale. Il nastro isolante non ha questa grande caratteristica agglomerante ed è utilizzato, se pur con qualche accortezza e limitazione, come isolante elettrico.